La Nostra Chiesa
L’attuale sede dell’Arcisodalizio della Curia Romana è la Chiesa di Santa Lucia della Tinta, in via di Monte Brianzo a Roma.
Si tratta di una piccola ma antichissima Chiesa, già parrocchiale e collegiata, posta nell’antica contrada dei Tintori, dai quali prese il nome. Era conosciuta anche come Santa Lucia delle Quattro Porte (quattuor portarum), a motivo della sua vicinanza al muraglione antico che costeggiava la riva del Tevere dalla porta Flaminia al ponte Elio, sul quale si aprivano alcune porte minori.
La Chiesa è dedicata a Santa Lucia, martire romana del IV secolo, e non all’omonima e più conosciuta Santa siracusana, sebbene a questa fu dedicato poi un altare.
La più antica menzione di questa Chiesa si trova in una epigrafe del 1122, scoperta nel corso dei lavori effettuati nel Seicento.
La Chiesa poi è inoltre menzionata in diverse bolle papali del XIII secolo, in occasione di restauri del complesso. Ancora nel 1580 fu restaurata dalla Compagnia di cocchieri, e nel 1628 dalla famiglia Borghese che ne assunse il giuspatronato, come si legge nella lapide murata all'ingresso. Nel 1911 la Chiesa fu nuovamente restaurata ed in questa occasione furono ritrovati resti di un pavimento cosmatesco, distaccati e trasferiti davanti all'altare maggiore.
Dal 1826 passò ai Procuratori della Curia Romana, divenendo quindi la Chiesa dell’Arcisodalizio.
Rilevato che la Chiesa esisteva in epoca preunitaria, in quanto Papa Leone XII con la Bolla "Super universum" del 1° novembre 1824 la privava del titolo di Parrocchia, e che le Chiese dello Stato Pontificio erano dotate di personalità giuridica canonica e civile, la Chiesa di Santa Lucia della Tinta conserva una sua personalità giuridica anche per l'ordinamento italiano per antico possesso di stato, per averla conseguita in epoca preunitaria e averla conservata ai sensi dell'art. 29, lettera a), del Concordato lateranense tra Santa Sede e Italia (Attestazione del Ministro dell'Interno del 30 aprile 1987).